Fu lo zoologo tedesco Johann Georg Wagler nel 1830 a catalogare per la prima volta il pappagallo nell’ordine di uccelli denominato dei psittaciformi; tale ordine è particolarmente diffuso nelle aree tropicali e subtropicali del nostro pianeta, ed è costituito da più ‘famiglie’ della stessa specie che hanno segni caratteristici differenti a seconda dell’area geografica nella quale vivono. I pappagalli sono generalmente poco propensi ai lunghi viaggi quindi non sono soliti migrare, ed i loro spostamenti sembrano avere carattere assolutamente irregolare; tra l’altro, risulta quasi impossibile raccogliere maggiori dati a proposito, visto che con il loro becco riescono sempre a liberarsi da qualsiasi rilevatore di movimento venga applicato alle loro zampette.

Tutte le specie primarie di pappagalli hanno in comune alcune caratteristiche, la più evidente delle quali è sicuramente quella di essere muniti di un becco possente e ricurvo costituito da una parte superiore ed una inferiore entrambi mobili che ripiegano una verso l’altra con una potenza davvero non indifferente, che gli permette di rompere gusci di grossi frutti tropicali con estrema facilità.

Tutti i pappagalli sono addomesticabili?

Recenti studi effettuati su alcune specie di pappagalli prese a campione, hanno dimostrato che non solo questo simpatico pennuto è particolarmente predisposto a crescere in cattività ed a vivere a stretto contatto con l’uomo, ma che è anche dotato di un quoziente intellettivo molto alto; animalisti e biologi hanno effettuato molti esperimenti con i pappagalli, ed i risultati ottenuti li hanno in certi casi addirittura lasciati a bocca aperta tanto erano inaspettati.

Unitamente con la famiglia dei corvidi, i pappagalli hanno sviluppato la loro intelligenza molto più di qualsiasi altra specie di uccelli, e non solo. Sono capaci di memorizzare e riprodurre moltissimi tipi di suoni o rumori, ed in certi casi anche di imitare perfettamente la voce umana; addirittura il cacatua delle palme, una particolare specie presente soprattutto in Australia e Nuova Guinea, sa fabbricarsi, utilizzando degli spezzoni di rami opportunamente modellati col suo possente becco, delle bacchette con le quali percuote tronchi cavi, quasi come se suonasse la batteria.

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Creare l’habitat ideale per un pappagallo

L’elemento fondamentale di cui ha bisogno un pappagallo per crescere sano e felice è sicuramente la compagnìa, e se non si è in grado di potergli garantire almeno questa condizione di base forse è meglio non pensare neppure ad una possibile sua adozione; eh si, perché lui vive di compagnìa, non è nato per essere esposto in bella mostra in una gabbia anzi, vista la sua particolare tendenza a desiderare l’interazione con gli umani, sarebbe certamente meglio tenerlo fuori dalla gabbia per almeno un paio d’ore al giorno, lasciandogli maggiore libertà e spirito d’iniziativa.

Se manca questa importante condizione di base, l’animale potrebbe adottare una condotta autolesionistica, strappandosi ad esempio da solo le sue piume o beccandosi le zampe a sangue unicamente per fare un dispetto. E’ bene inoltre creare per lui uno spazio piuttosto comodo nel quale possa volare di tanto in tanto, e dei ‘posatoi’ per potersi invece riposare; giochini di ogni genere ed un angolo della voliera con un po’ di sabbia secca (nella quale adorano dare un bagno antiparassitario alle loro piume) completeranno al meglio l’allestimento del suo habitat naturale.

Cure necessarie e alimentazione di un pappagallo

Per quanto concerne l’alimentazione di un pappagallo non ci sono particolari problemi; basta infatti un semplice misto di semi comuni ‘per grandi parrocchetti’ di quelli che si trovano molto facilmente in commercio, tra l’altro anche molto economici, per farlo felice; legumi secchi, semi germinati e frutta fresca, oltre ovviamente ad un piccolo recipiente con acqua dove possa dissetarsi quando ne ha bisogno, completano il set basico per la sua sopravvivenza e crescita.

Prestando particolare attenzione alla pulizia dell’ambiente in cui vive e degli accessori in esso presenti, sostituendo quotidianamente la frutta fresca che gli si da per alternarla con quella secca, e vigilando su eventuali piccole ferite che il pennuto potrebbe provocarsi da solo, dovrebbero essere garantite le condizioni necessarie e sufficienti per una corretta crescita del pappagallo, che certamente saprà ricambiare con molto affetto.

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Quali sono le specie più comuni?

Sono parecchie le specie di pappagalli sparse un po’ per tutto il mondo, o quantomeno nelle sue aree tropicali e subtropicali, ed ognuna di esse è contraddistinta da una particolare conformazione, colorazione della livrea, grandezza del becco e delle zampe, o addirittura timbro di voce; ne abbiamo scelte alcune che crediamo siano tra le più comuni e maggiormente diffuse.

Il cacatua rosa per esempio ha un piumaggio tra il bianco, il grigio chiaro, ed il rosa, ma soprattutto una personalità molto forte, caratteristica comune anche all’ ara giacinto, vero spettacolo della natura con la sua colorazione blu elettrico e giallo; anche l’amazona finschi si fa notare per la sua grande curiosità e voglia di socializzare, peculiarità comune grosso modo a quasi tutte le specie, così come la loro grande voglia di relazionarsi con l’essere umano.